lunedì 17 febbraio 2014

LA MODA TOXICA


Vorrei ora approfondire un importantissimo argomento a cui ho accennato nella PREMESSA:  la moda che fa male (all’ambiente e a chi lo abita).
Purtroppo nella produzione dei tessuti e dei capi di abbigliamento e accessori vengono utilizzate sostanze nocive, sia per l’ambiente che per la salute umana.
Sul sito di Greenpeace, nell’ambito della campagna Detox, si può trovare l’elenco dettagliato di queste sostanze, e i relativi danni all’ambiente e alla salute. Vorrei ricordare, tra i più pericolosi e diffusi:  gli alchilfenoli (usati nei processi di lavaggio e tintura), gli ftalati (utilizzati nella pelle artificiale, chissà perché chiamata ecopelle), i composti organici stannici (utilizzati nell’abbigliamento sportivo per prevenire l’odore causato dal sudore), i metalli pesanti (usati in coloranti, pigmenti e nell’industria conciaria).
L’uso di queste sostanze è regolamentato da normative a livello europeo (per quel che ci riguarda da vicino);  nonostante ciò, dalle analisi periodicamente rilevate da Greenpeace sugli indumenti dei più importanti brand mondiali, vengono rilevate presenze di questi composti pericolosi  non solo nei marchi di largo consumo ma anche da alcuni marchi dell’alta moda.

Grazie all’impegno di Greenpeace e dei suoi sostenitori e sostenitrici, tuttavia, si sono raggiunti i primi importanti traguardi: l’impegno di alcuni grandi marchi a eliminare l’uso di queste sostanze dannose nel breve-medio termine.
 

La strada è ancora lunga e tutta in salita, ma si iniziano a intravedere i primi segnali di cambiamento.

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