lunedì 31 marzo 2014

LA SCARPA SOSTENIBILE – Mink Shoes


Rebecca Mink, californiana, è riuscita a creare un equilibrio tra la sua missione improntata sulla conservazione del pianeta e sull’etica animalista e la sua grande passione: l’alta moda.
Narra la leggenda che nel 2000 sia venuta proprio in Italia a cercare chi fosse in grado di realizzare il suo più alto desiderio: realizzare scarpe luxury nel pieno rispetto della Terra e degli animali. E dopo essersi vista una serie di porte chiuse in faccia da parte di artigiani che si rifiutavano di utilizzare i materiali da lei proposti, ha finalmente trovato in Marco Gambassi il suo genio della lampada.

Ha creato così una linea di scarpe vegane di lusso, Mink Shoes, completamente Made in Italy, realizzate con materiali animal-free e sostenibili, come legno, sughero e tessuti biologici, con uno stile glamour e un design personale e ricercato. Info: www.minkshoes.it

Un curioso esempio di moda sostenibile made in Italy  al servizio dell’America, a riprova che le risorse italiane ci sono ma giacciono ancora inesplorate…
 
 
 
 

domenica 30 marzo 2014

LA MODA SOSTENIBILE – Good Green News


Dall’estremo oriente giungono notizie promettenti.
Cross Company, proprietaria di marchi  quali Earth, Music & Ecology,   Green Parks e Sevendays=Sunday, ha in progetto di lanciare dal prossimo autunno una nuova catena di negozi di ampia superficie sui mercati Giappone, Europa e USA.

Questo ambizioso progetto si pone in netta contrapposizione al mondo del pronto moda e alle disagiate condizioni lavorative nel mondo tessile proponendo capi di abbigliamento uomo e donna decisamente controcorrente nel mondo delle grandi catene: capi di buona qualità, duraturi, prodotti eticamente e venduti a prezzi ragionevoli. L’obiettivo è quello di arrivare al 100% di produzione etica e sostenibile entro la fine del 2016.
Il  progetto pone al centro della propria innovativa strategia di marketing la trasparenza sulle varie fasi della realizzazione del prodotto etico e sostenibile, fornendo dettagli sulle fonti di approvvigionamento dei tessuti, sulle condizioni dei lavoratori nelle unità produttive, e sull’impatto ecologico delle spedizioni.

I negozi saranno progettati massimizzando l’efficienza energetica e facendo il maggior uso possibile di fonti di energia alternative.
Sol Levante, ti  aspettiamo a braccia aperte!


(Fonte: BOF, the Business of Fashion)

lunedì 24 marzo 2014

LA MODA… SOSTENIBILE? Denim...Less


Queste notizie mi lasciano sempre perplessa…
Levi Strauss ha elaborato una tecnica per realizzare i propri jeans utilizzando acqua riciclata al 100% sperimentando il metodo su 100.000 paia di jeans da donna per risparmiare così 12 milioni di litri d’acqua. Encomiabile…

Un ulteriore passo verso un percorso green del produttore di denim dopo il lancio nel 2011 della campagna Water<Less, metodo grazie al quale sono stati prodotti jeans risparmiando dal 28% al 96% di acqua a seconda del modello e del finissaggio. Lodevole…
A  questo si è aggiunta nel 2012 la campagna Waste<Less relativa alla collezione di jeans e giacche in denim realizzati in poliestere derivante da plastica riciclata (almeno per il 20%). Apprezzabile…

Passi importanti, è fuori dubbio.  Spesso però queste notizie fanno sospettare che ci troviamo di fronte a una mera operazione di marketing, la cui eco è di portata di gran lunga maggiore alle serie implicazioni ambientali ed etiche che la produzione di jeans comporta. Una goccia (seppur pulita o risparmiata) nell’oceano inquinato di coloranti, sbiancanti, sabbiature.
Speriamo che il percorso ‘green’ di questo gigante continui a ritmi più sostenuti e consistenti.

 

Fonti: LaRepubblica, Greenme, Ecouterre

giovedì 13 marzo 2014

LA MODA INSOSTENIBILE – Angora


Belli e morbidi i maglioni d’angora, caldi d’inverno ti avvolgono come un soffice abbraccio…
Prima di abbandonarsi a questa calda e morbida esperienza è opportuno sapere che il 90% dell’angora (filato ricavato dal pelo dell’omonimo coniglio) proviene dalla Cina, dove non esistono tutele nei confronti degli animali da allevamento.  PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) ha denunciato che  gli animali allevati per ricavare questo prezioso e morbido filato subiscono atroci maltrattamenti al fine di ottenere i peli più lunghi, e quindi più pregiati, addirittura strappandoli. PETA è riuscita a far girare in rete un video raccapricciante in cui si dà la viva e cruda dimostrazione di questa barbara usanza e ha avviato  una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica affinché chieda, tramite una petizione, che tutti i marchi di abbigliamento rinuncino all’uso di questo filato nella realizzazione dei loro prodotti.
H&M pare aver risposto positivamente a questo appello,  bloccando la produzione di capi in angora fino a quando non avrà  garanzie da parte dei produttori che la raccolta del pelo avviene secondo la politica del prodotto aziendale e quindi senza maltrattamenti sugli animali.

Altre case di moda svedesi, come Lindex, MQ, Acne e Gina Tricot, hanno cessato la produzione di capi in angora.
Anche altri brand mondiali, tra cui Mango, Forever 2, Gap, Calvin Klein, Tommy Hilfiger , si sono impegnati a bloccare le produzioni di questo filato.

Aspettiamo che altri, tutti, si uniscano all’elenco.

Per maggiori info: www.peta.org

 

lunedì 10 marzo 2014

LA SCARPA SOSTENIBILE – Ballerine & co.


Una scarpa sostenibile e accattivante pensata per il mondo giovane: geniale!
Esiste e viene realizzata da un paio di anni dalla ‘Italian Global Service’ di Capannori. E’ quindi completamente Made in Italy (valore aggiunto al valore aggiuntoi), è stata brevettata per i materiali utilizzati, in quanto è fatta di carta e un materiale speciale che la rende impermeabile ma soprattutto è interamente RICICLABILE e le confezioni sono realizzate in materiale RICICLATO.

La ballerina si chiama ‘Cartina’ ed è disponibile sia nei negozi più attenti che online sul sito www.cartinaballerina.com
‘Cartina’ è anche personalizzabile: la puoi disegnare  e farla realizzare con la tua stampa preferita.

Accanto alle ballerine ci sono anche le sneaker dal design giovane e spiritoso.
VOTO: °°°°

giovedì 6 marzo 2014

LA BORSA SOSTENIBILE – La Recherche


Primi tenuti raggi di sole dopo le incessanti piogge invernali, fine dei saldi e sguardi rivolti alla nuova stagione e alle nuove collezioni. Già, ma se ho deciso che mi voglio vestire SOSTENIBILE, anche la borsa deve essere SOSTENIBILE.

Diamo un’occhiata in giro…

Originali le borse upcycled fatte con alzalattine, carte di caramella,  tappi di bottiglia, vecchi dischi in vinile, teloni di camion e vele, ecc., ne parleremo a breve; io ora sono alla ricerca di una vera borsa SOSTENIBILE, portabile, quotidiana, pratica, che possa contenere (possibilmente in maniera ordinata)  tutte le cianfrusaglie che una borsa come si deve ha l’obbligo contenere e di restituirti ordinatamente e prontamente alla prima richiesta inoltrata da mani frettolose.

Andando a zonzo per la rete non si trova molto di concreto; molto fumo e poco arrosto. La ricerca va affinata...

Ho trovato qualcosa di vagamente interessante sul sito www.altramoda.net , anche se la sezione borse offre quasi completamente borse di canapa, dal sapore post-freak, insomma niente di innovativo, non c’è design, non c’è ricerca, un deja-vù comodo e pratico ma l’acquisto è spinto più da una scelta ideologica che estetica. Purtroppo anche la presentazione non aiuta e le immagini non aiutano a rendere queste borse accattivanti.  I prezzi sono buoni.  
VOTO: °°
Il resto del sito invece merita una visita accurata, visto che offre una varietà di prodotti interessante e curata e soprattutto è un sito di e-commerce interamente dedicato alla vendita di prodotti eco e bio
(to be continued…)