giovedì 5 febbraio 2015

PELLICCE E INSERTI IN PELLICCIA: MODA INSOSTENIBILE

Non è solo una questione etica legata alla sensibilità animalista: le pellicce spesso contengono sostanze chimiche pericolose per la salute.

Nell’ambito della campagna Toxic Fur della LAV sono stati individuati capi di abbigliamento per bambini e bambine con inserti in pelliccia prodotti da noti marchi della moda, contenenti sostanze dannose per la salute.
Come si legge dal rapporto della LAV, tra le sostanze in questione figurano:

-        Naftalene, sostanza tossica che può causare anemia emolitica, è stato classificato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal mercato.

-        Cromo III, classificato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal mercato e informativa ai consumatori che hanno acquistato l’articolo relativamente alla possibile insorgenza di dermatite allergica.

Oltre a queste sostanze è stata rilevata anche la presenza di formaldeide, nonilfenolo etossilato e PCP pentaclorofenolo.
I capi segnalati sono stati ritirati dal mercato dopo che il Ministero della Salute ha ordinato l’immediato blocco delle vendite e l’esecuzione di nuovi test tossicologici che hanno confermato la presenza delle sostanze pericolose segnalate.

“Nella lavorazione delle pellicce sono ampiamente utilizzate sostanze chimiche pericolose classificate anche come tossiche e cancerogene. Con l’indagine Toxic Fur abbiamo dimostrato che nei prodotti finiti immessi sul mercato ed indossati dai consumatori, anche bambini, è possibile trovare tracce di queste sostanze che possono anche avere effetti nocivi sulla salute – dichiara Simone Pavesi, Responsabile LAV Campagna Pellicce. Al fine di tutelare milioni di consumatori, salvando anche la vita di milioni di animali vittime di questa industria, è opportuno che le istituzioni provvedano celermente a vietare il commercio di pellicce.”

Ma l’industria delle pellicce ha anche un pesante impatto ambientale: secondo uno studio di Life Cycle Assessment del 2011, l’impatto ambientale derivante dalla produzione di 1 kg di pelliccia di visone è maggiore rispetto a quello relativo allo stesso quantitativo di materiale alternativo, sia esso acrilico, poliestere, cotone e lana.

Detto questo, va comunque ricordato che L’85% delle pellicce viene da allevamenti intensivi, per almeno 70 milioni di animali ogni anno. Altri 10 milioni sono catturati in natura con metodi feroci, senza contare le vite dei conigli: 900 milioni all'anno di uccisioni nel mondo e 350 milioni in Europa”


Per maggiori info: www.lav.it

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